Thierry Vissac
Il risveglio
spirituale
3ème Millénaire n. 90 – Traduzione della dr.ssa Luciana
Scalabrini
D: Che
cos’è il risveglio spirituale?
TV: Si parla di risveglio in tutte le scuole spirituali, dal
buddismo fino alle correnti New Age più recenti. Dopo aver conosciuto dei
“santi” dei “saggi” e degli “illuminati”, da qualche tempo abbiamo dei
“risvegliati”. Il risveglio spirituale è una nozione che indica qualcosa di
prezioso, ma che, come molte altre, ha perso un po’ del suo senso.
D: Qual è dunque il senso di questa espressione?
TV: All’origine l’invito al risveglio spirituale è fatto
agli esseri immersi in un certo sonno.
Il sonno in questione è quello di vivere in un sogno o in un’illusione. Il
risveglio è l’emergere della coscienza fuori da un
mondo fantasmagorico di illusioni, un po’ come la coscienza esce dal sonno dopo
una notte di incubi.
D: Quali sono le illusioni?
TV: La prima illusione, che fonda tutte le altre, è la
credenza che la vita si organizzi con la nostra
intelligenza personale (controllo, potere, proiezioni sull’avvenire). Questa
illusione indica che si è persa di vista l’intelligenza della Vita che
organizza ogni cosa in ogni momento.
La seconda illusione che parte dalla precedente, è che siamo
una persona isolata, di fronte o contro gli altri, separata da tutto e sempre
in pericolo (da cui la necessità di proteggersi). Una tale percezione è causa
di guerre, conflitti e violenza e conduce all’impossibilità di essere in
relazione con gli altri e con qualsiasi cosa.
La terza illusione, più dinamica, è fondata sulle precedenti
e si trova nel fatto di investire la nostra energia esclusivamente nel
transitorio come se le cose fossero eterne. Questa illusione conduce alla
rivolta e alla sofferenza ogni volta che i nostri progetti non si realizzano.
Un’altra illusione dinamica è credere che esista uno (o
altri) capace di portare felicità, o al contrario responsabile della nostra
infelicità. Molte lacrime sono versate per questa credenza perchè la ricerca
verso l’esterno è senza fine e sempre vana.
Infine, l’ultima illusione, particolarmente attiva
nell’ambito filosofico e spirituale porta a credere nell’autorità e nella
supremazia del pensiero, dell’intelletto e del giudizio. Il suo corollario
consiste nel fissarsi degli obbiettivi a partire da fantasmi. Il più frequente
è quello di tendere ad uno stato di beatitudine permanente e di disperarsi se
non si ottiene.
D: Cosa produce il risveglio
spirituale?
TV: Il risveglio spirituale, con la dissoluzione di credenze
e illusioni, rivela l’intrinseca unità nostra con i movimenti della vita
(contro i quali lottiamo sempre), il nostro legame con gli altri (legame velato
dal senso di separazione), l’eternità dell’esistenza (al di
là di progetti ed oggetti dell’universo personale). In questo risveglio realizziamo che le nostre illusioni erano la causa delle
nostre sofferenze. Ma soprattutto vediamo emergere la gioia e la pace che
nascono dall’accogliere ciò che è,e l’apertura del
cuore che spontaneamente rilassa il mentale, la certezza intellettuale di tutte le configurazioni che avevamo preso per la “nostra vita”.
D: E ora?
TV:E’ poco probabile che queste
parole producano spontaneamente un risveglio. Il mentale troverà forse conferme
intellettuali o anche occasioni per discutere, ma perché il risveglio sia una
realtà vivente, bisogna fare un passo fuori dal quadro
dei concetti.
Per questo, l’Intelligenza della Vita scivola a volte su
delle bucce di banana sotto i piedi (le prendiamo per
ostacoli che si frappongono nella nostra sfrenata corsa verso non si sa dove).
Provoca sorprese nel continuum dei nostri progetti personali ( che prendiamo
per impedimenti al nostro bisogno di controllo), ci pone in
presenza del ricordo della nostra vera natura ( che sentiamo
tragicamente come un senso di perdita, mentre può essere che si sia persa solo
l’illusione) e ci invita a ritornare a ciò che è, a risvegliarci dal miraggio
di ciò che vorremmo che fosse e a diventare partecipi e servitori di un immenso
e magistrale processo che si chiama
Vita.